Italia – Danimarca, qualificazioni mondiali 2014

 

Il clima è avvelenato.

 

– Gigi vuole giocare – dichiara Prandelli in conferenza stampa.

L’over paga 2,5 – risponde polemico De Laurentiis.

 

L’ultimo provino è negativo: Buffon riesce a salutare stendendo in modo completo il braccio destro, ma la sofferenza all’adduttore persiste.

Basta chiacchiere: a noi!

 

Azzurri in campo con un 4-3-1-2: trovate il numero che completa la sequenza.

Coppia d’attacco esplosiva formata da Osvaldo e Balotelli, entrambi candidati alle primarie PD.*

 

*Crossala.

Oppure Vendola. – direbbe Doni.

 

La Danimarca risponde con nomi che mettono alle corde il già esausto commento tecnico di Beppe Dossena. Allora – fiero – li pronuncia alla sua maniera, perché Siamo in Italia. Basta chiacchiere: a noi!

 

La squadra di Olsen parte forte e, come Alba Dorata, sfonda a destra: Bendtner colpisce senza pressione dal limite, il colpo di testa è fuori di poco.

 

6′ L’Italia soffre il pressing alto e Chiellini è costretto ad alleggerire come sa, cioè male. De Sanctis controlla peggio e calcia in touche.

 

Gli Azzurri cercano di scuotersi con la corsa di De Rossi e i movimenti di Osvaldo. In aperta polemica con Zeman, i due cinguettano, si cercano, si trovano: pallone schiacciato in profondità da Capitan Futuro, l’argentino controlla ed esplode un tirodemmerda che vale un angolo.

 

Risposta danese con manovra prolungata al limite e palla a Kvist: destro ben incrociato, De Sanctis mette fuori a mano aperta.

 

Poco dopo è ancora Danimarca: cross da destra per Bendtner, che non riesce a colpire a fronte piena ma rimette in mezzo: la mischia dura così a lungo che Balotelli posa il Long Island e rientra a spazzare.

 

19′ Lampo Italia: lancio lungo per Balotelli sulla destra, pallone messo giù e passaggio teso indietro, a pelo d’erba. Marchisio controlla, alza la testa, prende la mira e procura un trauma cranico a Kjaer che respinge sulla linea.

 

Nella trequarti offensiva l’Italia rallenta. Pirlo la sveglia con un lancio per Abate: sul cross c’è la pessima uscita di Andersen, ma Osvaldo sbaglia il colpo di testa a porta vuota. Mamma Rai edulcora il Porco Dio a favor di camera in L’attaccante si rammarica.

 

26′ Osvaldo cerca il numero. Lo trova: è di una tifosa danese.

 

Rommedahl contro Chiellini, è il naso dell’azzurro a toccare per ultimo: rimessa laterale buttata in area e ancora estrema confusione.

 

30′ Danimarca di nuovo avanti. Kvist finta il tiro, lascia sul posto il difensore ed entra in area: De Sanctis, come il Paese, è in ginocchio. Ma, a differenza del Paese, si salva in angolo.

 

33′ Cambio di fronte: palla centrale per Balotelli che trova una grande sponda di tacco per Montolivo. Riccardo controlla e osserva De Rossi entrare in area; poi, come un putto ribelle e rinascimentale, scarica una sassata a fil di palo. Italia 1 Danimarca 0.

 

Non passano nemmeno cinque minuti. Pirlo si beve il diretto marcatore e il Long Island di Balotelli con una doppia finta: strepitoso cross in mezzo e De Rossi schiaccia in rete.

Italia 2 Danimarca 0.

 

L’Italia non molla dopo il doppio vantaggio: Balotelli dimostra di avere grande voglia. Anche di giocare.

 

45′ Krohn-Dheli sfrutta l’assonanza con una malattia infiammatoria cronica per terrorizzare Abate e buttarla in mezzo.

La reazione danese sembra tutta qui, ma arriva l’ennesima palla da destra: gran piatto al volo di Kvist dal limite e giochi riaperti.

Italia 2 Danimarca 1.

 

<Intervallo>

 

Mazzocchi tiene il conto, in tempo reale, dei bambini che stanno morendo nel mondo: – Cinque! Altri dodici! Trenta! – L’idea è commuovere i telespettatori e far donare un euro a non so quale onlus. Questo è servizio pubblico.

La morte, allegoricamente rappresentata dalle domande di Goria e dalla voce nasale di Abete, ci trascina alla ripresa.

 

</intervallo>

 

Quella di Osvaldo dura 16 secondi. Il tempo di scaricare una manata sul viso di Stokholm, già provato dall’esser nato in Danimarca con quel cognome.

Rosso diretto: per l’argentino è tempo di doccia. E anche per una tifosa danese.

 

L’Italia si raccoglie a difesa del vantaggio e tocca a Balotelli fare reparto da solo. La Danimarca spinge, forte dell’uomo in più, ma senza organizzazione.

A un tratto Pirlo è libero di lanciare senza marcatura: non capitava da 7 mesi.

Il pallone del capitano spiove dietro la linea difensiva: Balotelli taglia e sfiora appena, beffando Andersen in uscita.

Italia 3 Danimarca 1.

 

La reazione danese è velleitaria: schema per il tiro da fuori che si conclude con un colpo da biliardo. La palla è fuori dal tavolo.

 

Balotelli scatenato, salta Agger ma c’è fallo: sarebbe andato in porta. Vecchia ruggine tra i due: – Man skal aldrig græde over spildt mælk- sibila il difensore.

 

In danese credo significhi la fica della Fico.

 

57′ Palla al giovane talento Eriksen, il più quotato dei danesi. – A quanto? – chiede Buffon. Il numero 8 riceve al limite e ha tempo di prendere la mira: tiro poco sopra la traversa.

 

Balotelli corre, si impegna e protegge la palla, vedendosela anche con 4 danesi: prove di dopo-partita. Dossena: – Balotelli col corpo fa ciò che vuole.

E non solo col suo.

 

81′ Montolivo prova ancora da fuori, Andersen ancora insicuro.

 

82′ Rommedahl scarica il destro in diagonale, pallone sfiorato da un compagno e fuori di un soffio.

 

L’ultima emozione è la standing ovation per SuperMario, che lascia il posto a Destro e raggiunge Osvaldo negli spogliatoi.

 

Vittoria meritata e Italia in testa al gruppo di qualificazione: la vendetta, a differenza del biscotto, si serve fredda.

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