Slovacchia-Italia, Mondiali 2010
Ore 16, Johannesburg: Italia e Slovacchia si giocano il passaggio del turno dopo un inizio di torneo raccapricciante.
Vigilia agitata da provocazioni. Bossi parla di “partita comprata”, ma fa confusione: quella fu Italia-Camerun ’82.
Gli azzurri sembrano non essere stati toccati dalle polemiche, protetti dagli allenamenti a porte chiuse decisi da Lippi. Sessioni di grande intensità sulla fase difensiva e di impostazione della manovra.
Lavoro differenziato invece per Pepe, nel tentativo di insegnargli a calciare.
Si vedrà: è proprio il neo-juventino che compone il tridente offensivo con Di Natale, preferito a Gilardino, e Iaquinta. A centrocampo la novità Gattuso al posto di Marchisio.
1′ Si parte: Di Natale prova il tiro da 40 metri, palla alta sulla traversa. Buffon: “Di Natale? Se fosse al Barcellona avrebbe il posto fisso, di fianco a Messi non si noterebbe la differenza”.
E in parte mi trova d’accordo, il posto fisso lo avrebbe: in panchina.
Per quanto riguarda le differenze con Lionel, sono in effetti impercettibili, finché non hanno il pallone tra i piedi.
3′ Iaquinta prova il tiro col sinistro. E non è una buona idea, vista la qualità del suo destro.
5′ Palla lunga della Slovacchia, deviazione di testa a seguire per Hamsik, che ciabatta il sinistro. Difesa azzurra immobile; comunque già meglio del solito.
La nazionale dell’Est sembra poter creare difficoltà da subito, con lanci in profondità e cognomi impronunciabili.
9′ Il gioco si ferma perché ci sono 2 palloni in campo, ma è falso allarme: sono i coglioni di Gattuso.
12′ Marchetti esce a pugni chiusi, ma sbaglia: doveva prendere Hamsik.
13′ Bagni ripete, con intonazione casuale, l’ultima frase di Civoli.
18′ La Slovacchia cerca di intimorire gli azzurri con una serie di falli in sequenza, come nelle peggiori gang-bang.*
*di Caracas.
19′ Gli azzurri si intimoriscono.
20′ Ancora un po’.
21′ La difesa italiana ha grossi problemi. Non a caso il ministro è La Russa. Ogni lancio diventa un’occasione, sembra di vedere una puntata di Holly e Benji. Una delle prime 3000, dove ancora non hanno scoperto il fuorigioco.
23′ La svolta della partita. De Rossi passa la palla ad un avversario, che la passa a Vittek, che segna. Marchetti sfiora ma non ci arriva.
Il collega Buffon cerca comunque di spronare i compagni dalla panchina, urlando e masticando un chewing-gum come un leone ferito. Che mastica un chewing-gum.
Stimo Gianluigi: un infortunio lo mette fuori causa per l’intero mondiale, ma rimane con i compagni. Un sacrificio non da poco, se pensate chi lo aspetta a casa.**
**questa battuta è stata copiata da Luttazzi. Non so da chi l’abbia copiata lui, scopritelo: è una caccia al tesoro.
25′ Pepe tira come sa: fuori.
28′ Di Natale va giù e urla: “Ma cazzo!” Ed è la sua azione migliore.
30′ Ammonizione per Cannavaro. Il Capitano non è quello del mondiale 2006, ma basta con le critiche. “Se gioco bene sono esperto, se gioco male sono bollito.” Ma chi penserebbe che è finito? Ha almeno un paio di anni ad alto livello. Per questo va a giocare in Arabia Saudita.
32′ In panchina Pirlo sembra teso. Forse agitato. O è tranquillo? Non lo so, sembra la Canalis: ha una sola espressione. Ma meno piacevole.
33′ Cannavaro prova a farsi espellere, ma Webb lo grazia. La prima sperimentazione della FIFA: l’arbitro 2.0.
34′ Skerba si accentra e prova una sassata da 30 metri, con Marchetti a deviare in volo.
35′ Pepe lancia Hamsik.
37′ La profondità della manovra azzurra è quella di un testo di Lady Gaga.***
***PO PO PO PO PO PO PO PO PO POker face.
39′ Vittek restituisce il pestone a Cannavaro, ma l’arbitro applica 2 pesi e 2 misure ed estrae il cartellino. Un piccolo aiuto, va bene. Ma è sintomo di quanto l’Italia conti poco ormai: col fascismo precedente ci avevano regalato un mondiale.
42′ Gattuso vuole dimostrare che è ancora quello del 2006 e sfruttando un paradosso temporale opera in artroscopia Strba. L’amputazione dell’arto sarà il pericolo più grande del primo tempo slovacco.
43′ Una telecamera farfallona indugia sullo stile del ct Weiss: un alcolico miscuglio tra Corona, il padrino e Ronald McDonald. Ma con meno eleganza.
45′ Vittek palleggia una trentina di secondi al limite dell’area italiana: all’improvviso si stufa e appoggia a Kucka, il cui siluro pela il palo.
Nel recupero pallone buttato dentro per Montolivo, che spedisce la sfera verso il cielo. Azione fondamentale, perché mi accorgo che Montolivo è in campo.
Un primo tempo francamente brutto. Qualche sprazzo di divertimento nel cercare di anagrammare le parole di Bagni per cavare una frase di senso compiuto, ma è una gioia che agli spettatori allo stadio è negata.
Per quanto visto, è necessario un cambio per dare la scossa: fuori l’Italia e dentro il Brasile.
Lippi è invece di altro avviso e toglie Gattuso e Bocchetti. A destra Maggio, nel resto del campo rimane giugno. Quagliarella fa il suo esordio mondiale.
47′ Cannavaro tenta di lanciare Vittek con un passaggio orizzontale, ma è impreciso anche nelle cazzate e Chiellini rimedia.
Da lontano, Maggio ricorda il vampiro Bill Compton di True Blood, e potrebbe quindi andare a fuoco a minuti.
48′ Quagliarella salta un uomo. Ed è un avversario! Ammonizione.
52′ Lippi ha bisogno di portare qualità in campo e c’è l’imbarazzo della scelta:
Bocchetti, Bonucci, Palombo, Camoranesi, Marchisio. “Rianimate Pirlo!”, ordina.
54′ Di Natale davanti al portiere su filtrante di Maggio; potrebbe segnare, ma preferisce lanciare un messaggio sociale sulla siccità del continente africano, abbattendo una borraccia fuori campo.
55′ Pirlo rileva Montolivo ed è fondamentale: mi ricordo che Montolivo era in campo.
58′ Quagliarella mette un pallone in mezzo dopo aver saltato un altro uomo. C’è fermento: la nazionale italiana può davvero saltare un uomo!
62′ Di Natale prova il tiro a giro, neutralizzato in 2 tempi. Senza troppo sforzo, in realtà. Ma poteva andare peggio: poteva calciare Pepe.
66′ Quagliarella ha dato in effetti vivacità all’attacco. Innesca un’azione offensiva sulla destra e sull’angolo conseguente trova una mezza girata potente: salvataggio sulla linea.
70′ Stoch in contropiede sbaglia il colpo del k.o. calciando d’esterno dopo essere rientrato bene. Se avesse atteso altri 14 minuti mi avrebbe servito su un piatto d’argento una battuta così brutta che devo dirla: Stoch ’84.
72′ Chiellini fa il capolavoro in scivolata su Hamsik, quasi in area piccola.
73′ L’azzurro si rifà subito: sviluppi dell’angolo e pallone calciato al volo dentro l’area, Vittek lo anticipa e l’Italia è praticamente fuori: Slovacchia 2 – Italia 0.
Nel calcio però nulla è scritto. Pensate a Milan-Liverpool: da 3-0 a 3-3. E ora pensate alle mille altre volte in cui da 3-0 è rimasto 3-0.
75′ Pepe impreziosisce la sua gara con un’ammonizione. Meritava il rosso, ma l’arbitro stavolta dà una mano agli slovacchi.
79′ Quagliarella è come Fini. Fascista? Non so, però porta scompiglio a destra: fa fuori 2 uomini, triangolo con Iaquinta e tiro. Respinta corta, Di Natale insacca la rete che riapre la gara.
80′ Quagliarella si getta dentro la porta per recuperare il pallone e accelerare il gioco. Un’idea che di solito produce l’effetto contrario, per via della rissa col portiere ne scaturisce. E infatti l’attaccante partenopeo riceve il jab di Mucha e si perdono minuti preziosi.
82′ Pirlo si rifiuta di passare la palla a chiunque e ne ha tutte le ragioni.
85′ Azione italiana sulla sinistra, palla in mezzo al limite dell’area piccola e Quagliarella insacca di piatto, ma è fuorigioco. Mia mamma urla.
88′ Occasione per Di Natale che non riesce a controllare col tacco. Col cazzo, che riesce a controllare.
89′ La Slovacchia si distende in avanti e guadagna una rimessa in zona avanzata.
Palla buttata in area, il neo-entrato Kopunek si infila indisturbato tra 4 e scavalca Marchetti.
Rete da fallo laterale: da giugno nei migliori oratori.
92′ Quagliarella fa con il destro ciò che a suo tempo fece la madre della Bellucci: una cosa meravigliosa. Tocco sotto da 20 metri, il portiere slovacco sfiora soltanto e la palla è dentro.
93′ Sceneggiata del portiere slovacco sul contrasto di Chiellini.
96′ Rimessa in gioco di Chiellini: è un cross sul secondo palo, la posizione è ottima per il tiro. Ma il tiro è di Pepe, che chiude col mondiale e con la nazionale sparando fuori di destro.
Lippi sfoggia l’usuale umiltà, rientrando nello spogliatoio a deglutire la boria senza concedere interviste.
Dopo la terza partita del girone, l’Italia è fuori. E visto il gioco, avrebbero dovuto cacciarli prima.
Ma non fatene un dramma. Prendete per mano la vostra ragazza stasera, uscite all’aperto e guardate il cielo. E mentre alzate lo sguardo, attratti da quel bagliore lontano, ricordate che non è la luna. E’ il sorriso di Cassano.